IDEA SPOSA MIGLIOR ATELIER D’ITALIA

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IDEA SPOSA MIGLIOR ATELIER D’ITALIA

Premio assegnato durante la Cerimonia di Italian Wedding Awards nelle splendide sale della Reggia di Venaria

Italian Wedding AwardsIdea Sposa è il miglior atelier multibrand d’Italia. L’ambito riconoscimento è stato assegnato alla azienda sanvitese in occasione della cerimonia di premiazione degli Italian Wedding Awards, la cui quarta edizione si è svolta il 30 novembre scorso nelle splendide sale della Reggia di Venaria, in Piemonte.

Una sorta di notte degli Oscar dedicata all’eleganza, al gusto raffinato, ai sapori e ai profumi che caratterizzano il meraviglioso mondo del wedding, nel quale la Puglia è entrata da protagonista. Sono state ben sette, infatti, le aziende pugliesi a ricevere il premio, una per ogni distinto settore: l’hair stilyst Giulio Incantalupo di Bari, “Le vélo” destination photographer e wedding photographer di Trani, Antonio Colonna della “Orafi per un giorno” di Altamura, la Masseria Montalbano di Ostuni, la Pasticceria Fieschi di Altamura, il Calzaturiere Nino Armenise di Bari e, come si diceva, Idea Sposa di San Vito dei Normanni.

Cosa sono e come funzionano gli Italian Wedding Awards?

Italian Wedding Awards è un riconoscimento prestigioso, nato per premiare l’eccellenza e la professionalità nel settore del matrimonio italiano. Obiettivo principale del contest è la promozione del territorio attraverso la valorizzazione delle eccellenze di settore.

Dopo una votazione online (cui possono partecipare gli sposi che hanno celebrato le nozze tra il 2016 e il 2019), gli operatori del settore che hanno ottenuto il maggior punteggio vanno in nomination e vengono giudicati da una giuria tecnica e da una giuria stampa.

I criteri di valutazione del Premio sono: il sito aziendale; i profili social media; prova tecnica per alcune categorie e altre richieste che i Giudici possono richiedere.

I finalisti della fase regionale, naturalmente, accedono a quella nazionale, in cui interviene anche una giuria internazionale.

Un prestigioso giudice irlandese

A giudicare i finalisti della categoria “Abiti da Sposa Sartoriali” e “Multibrand Stores” quest’anno è stato Ray Lowbridge, una autentica autorità nel campo: Lowbridge ha iniziato la sua brillante carriera a New York, studiando Fashion e Design. Ha poi avuto una collaborazione in JLM Couture, una delle più’ importanti case di moda sposa americane, con sede a New York. Ha lavorato con successo prima alla guida del dipartimento produttivo, poi come assistente designer della celebre stilista Alvina Valenta, nota a livello internazionale per i suoi abiti di lusso.
Ha poi lasciato gli Stati Uniti per ritornare nella sua nazione natale, l’Irlanda, dove ha aperto il suo negozio di abiti da sposa.

Il commento di Anna Maria e Ivano Francavilla

“Da oltre 41 anni – è il commento all’unisono di Anna Maria e Ivano Francavilla – il nostro lavoro ci riempie di gioia e soddisfazioni, ma ricevere un premio così importante a livello nazionale è un riconoscimento meraviglioso per tutta la grande famiglia Idea Sposa!

Grazie ai nostri sposi, a tutti i collaboratori di Idea Sposa e allo staff Italian Wedding Awards”.

Ovviamente, prima di questa straordinaria affermazione a livello nazionale, Idea Sposa aveva centrato l’obiettivo regionale, conquistando il 3 novembre a Bari il titolo di miglior atelier di Puglia.

Il commento dell’assessore regionale Loredana Capone

“Siamo orgogliosi del successo della imprenditoria pugliese a Torino – ha commentato entusiasta l’assessore all’Industria turistica e Culturale, Loredana Capone – perché Italian Wedding Awards ha offerto una ulteriore opportunità di accreditare le aziende pugliesi nel mercato wedding e permette di continuare a perseguire l’obiettivo di posizionare la Puglia in questo importante segmento del mercato nel quale stiamo dimostrando di non essere secondi a nessuno e di poterci proporre come una delle destinazioni più romantiche al mondo, famosa per gli abiti da sposa su misura, i fornitori di design floreale, i fotografi, oltre alle rinomate esperienze gastronomiche”.

La premiazione

A ricevere materialmente il premio, nelle austere sale della Reggia di Venaria, sono state le giovanissime Gilberta e Chiara, figlie rispettivamente di Anna Maria e Ivano. Ciò è stato dovuto al fatto che l’aereo sul quale viaggiano i fratelli Francavilla era in forte ritardo. Questo non ha consentito loro di prendere parte fin dall’inizio alla cerimonia.
Le due giovanissime universitarie hanno suscitato ulteriore apprezzamento da parte del qualificato pubblico presente, dimostrando concretamente come quella di Idea Sposa sia davvero una grande famiglia.

Una grande famiglia

Doveroso ricordare, in questa occasione, da dove tutto è partito. Infatti, se Idea Sposa ha potuto raggiungere quest’altro straordinario traguardo lo si deve a una storia famigliare lunga già 41 anni.

Era il 1978 quando tutto cominciò. A raccontarlo è Rosetta Iaia, Cavaliere del Lavoro, la mamma di Anna Maria e Ivano. È lei che ebbe l’intuizione. È lei che ha messo su Idea Sposa. Lo scorso anno, in occasione del quarantesimo compleanno dell’azienda, ha affidato a una pubblicazione celebrativa i suoi ricordi, che volentieri riproponiamo:
“Ero bambina e mia madre aveva un negozio di alimentari. Bastava attraversare la strada per entrare in casa di mia nonna. In un angolo c’era una macchina da cucire.

Imitavo mia nonna, ritagliavo pezzi di stoffa e ne facevo mutande e sottanine per le mie sorelle.
Interruppi gli studi per aiutare in casa. Con il sostegno di mia madre mi iscrissi a un corso di cucito e mio padre acquistò la mia prima macchina da cucire. Chi mi fermava più?

Per cugine e amiche realizzai i miei primi lavoretti. Cucivo e cucivo con dedizione finché, un giorno, bussò una ragazzina che stava per sposarsi. Per lei pensai e confezionai un abito da sposa, per la prima volta. Avevo 15 anni.
Da quel momento iniziai anche ad avere delle allieve in casa.

Mio marito desiderava che mi occupassi a tempo pieno della famiglia e per questo accettavo lavori di nascosto. Quando lui usciva di casa mi mettevo al lavoro e cucivo. Appena sentivo infilare la chiave nella toppa, ributtavo tutto nell’armadio.

Non andavo nei negozi a comprare i tessuti ma al mercato delle “pezze americane”: le lavavo, le stiravo, le scucivo e realizzavo abiti per vestire i miei figli. Erano dei figurini!

Una mia amica, futura sposa, mi portò a scoprire la più importante vetrina di abiti confezionati in Puglia. Fu lì che intuii quali erano i meccanismi di manifattura per la produzione di abiti da sposa. Una ricerca attenta mi offrì l’opportunità di rifornirmi di tessuti pregiati.

Creai così un mio metodo che divenne il nostro sigillo. Nel salotto di casa confezionai una collezione di tredici abiti da sposa, che esposi. In meno di trenta giorni li vendetti tutti. Nacque così “Idea Sposa”.

Da quel giorno sono passati quarant’anni. Adesso faccio anche la nonna. A portare avanti l’azienda sono Ivano e Anna Maria, due dei miei quattro figli. Quando posso, però, scappo in sartoria, ne sento il richiamo. Indosso i miei occhiali e monto maniche, impreziosisco abiti e intervengo nel processo creativo.

Oggi, all’interno dei nostri atelier lavorano persone a cui ho insegnato a tenere l’ago in mano.

Per me fanno parte della mia famiglia. Ho insegnato a loro tutto, non ho nascosto niente”.

Raffele Romano
2020-01-29T11:49:08+00:00
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